Alessandro M.
2005-05-07 21:16:25 UTC
Ai frequentatori di questo ng, cordiali saluti!
Dico la mia su Gambadilegno.
Tanto per non andare lontano, non ci sono "donne bellissime, che salgono
le scale e frusciano come mazzi di rose", nè "chi si arrangia con
documenti di seconda mano", nè "uomini col macete sui fuoristrada", ma
neppure i più recenti intrugli con "l'idrogeno e il carburo"....
Tuttavia, non mi riferisco al testo, ma a quei felici momenti di
consonanza tra il pensiero e la melodia capaci di accendere
nell'immaginazione di chi ascolta, anche distrattamente, una visione
iridescente e indelebile, pure e sopprattuto se inconsueta.
De Gregori ha mostrato negli anni una maestria assoluta nel confezionare
questi momenti. E questi li considero alla stregua di un'esca, perché
forniscono un accesso immediato ad un primo livello di lettura, dopo il
quale è piacevole cercare di capirne di più.
Gambadilegno mi sembra priva di ciò: le idee immaginifiche sono pure
abbondanti, ma la musica impasta tutto e non fa brillare nulla. Non a
caso al 1° maggio non ha attirato l'attenzione un gran che.
Che Gambadilegno valga più come poesia o racconto da leggere, che come
canzone? Anzi, per negazione mi ha fatto capire, per la prima volta
davvero, le ragioni di tutta quell'insistenza del Deg sulla differenza
tra queste arti, sul valore della musica che accompagna le parole, ecc. ecc.
Saluti di nuovo,
Alessandro
Dico la mia su Gambadilegno.
Tanto per non andare lontano, non ci sono "donne bellissime, che salgono
le scale e frusciano come mazzi di rose", nè "chi si arrangia con
documenti di seconda mano", nè "uomini col macete sui fuoristrada", ma
neppure i più recenti intrugli con "l'idrogeno e il carburo"....
Tuttavia, non mi riferisco al testo, ma a quei felici momenti di
consonanza tra il pensiero e la melodia capaci di accendere
nell'immaginazione di chi ascolta, anche distrattamente, una visione
iridescente e indelebile, pure e sopprattuto se inconsueta.
De Gregori ha mostrato negli anni una maestria assoluta nel confezionare
questi momenti. E questi li considero alla stregua di un'esca, perché
forniscono un accesso immediato ad un primo livello di lettura, dopo il
quale è piacevole cercare di capirne di più.
Gambadilegno mi sembra priva di ciò: le idee immaginifiche sono pure
abbondanti, ma la musica impasta tutto e non fa brillare nulla. Non a
caso al 1° maggio non ha attirato l'attenzione un gran che.
Che Gambadilegno valga più come poesia o racconto da leggere, che come
canzone? Anzi, per negazione mi ha fatto capire, per la prima volta
davvero, le ragioni di tutta quell'insistenza del Deg sulla differenza
tra queste arti, sul valore della musica che accompagna le parole, ecc. ecc.
Saluti di nuovo,
Alessandro